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In spite of D’Annunzio: Recoding femininity in Trionfo della morte
Abstract
Ad un’analisi critica, la figura di Ippolita Sanzio in Trionfo della morte sembra oscillare tra rappresentazioni ideali e spirituali. Mutuando da Adriana Cavarero la nozione di “furto concettuale”, è possibile rileggere il corpo erotico di Ippolita come sistema semiotico capace di sfuggire al fallocentrisimo del suo creatore. Così, malgrado sia frutto del pensiero maschile, Ippolita contribuisce alla rappresentazione della soggettività femminile che può essere interpretata fuori dai canoni tradizionali del sistema patriarcale. Infine, l’oscillazione di Ippolita minacia la nozione di opposizioni incontaminate su cui si fonda la struttura binaria occidentale.
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