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Between facts and accounts: Vilfredo pareto and the derivations of colonialism
Abstract
Gli annunci e i resoconti giornalistici relativi agli accordi tra i paesi europei e le ex colonie richiamano l’attenzione sulle nuove forme di sfruttamento al tempo della globalizzazione e delle relazioni iper-connesse, in tempi segnati da nuove concentrazioni di ricchezza e forme povertà. La portata narrativa dei fenomeni sociali legati all’occupazione coloniale e la descrizione delle conseguenze prodotte nel tempo furono analizzate da Vilfredo Pareto nel Trattato di sociologia generale (1916) e in Trasformazioni della democrazia (1921), focalizzando l’attenzione sul rapporto tra fatti e narrazioni, tema indagato in questo saggio. La distinzione tra azioni logiche e illogiche, unitamente alla dialettica tra residui e derivazioni, possono agevolare la comprensione della rilevanza comunicativa di guerre, conflitti e prevaricazioni militari, così come attestato dalle imprese coloniali italiane culminate nella guerra d’Abissinia (1894-1896) e nella guerra italo-turca (1911-1912). L’eredità sociale delle vecchie e nuove forme di colonialismo studiate da Pareto investe la subdola razionalizzazione di interessi di parte, in linea con la retorica di conquista che sembra ispirare ancora oggi i signori della guerra. In primo piano vi è l’interpretazione dei fatti sociali e la loro narrazione, in ossequio alla complessità comunicativa dell’agire collettivo.