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Italian female science fiction in a double no-man’s land: Gilda Musa’s Esperimento donna and Ursula K. Le Guin’s The Word for World is Forest
Abstract
L’articolo discute della letteratura di fantascienza femminile italiana, argomento finora alquanto trascurato dalla critica accademica, adottando una prospettiva comparata. La fantascienza italiana si è sviluppata spesso in esplicito o implicito rapporto con la fantascienza estera, e più specificamente angloamericana. Il riferimento al contesto angloamericano, infatti, serve come specchio per comprendere la situazione italiana, sia per quanto riguarda le opere di fantascienza femminista sia per l’attenzione della critica per essa. Nell’articolo si indagano le somiglianze di fondo ma anche le divergenze, ed emerge il percorso diverso di questo genere letterario in Italia. La prima parte dimostra che la fantascienza femminile italiana è pressoché assente nella critica accademica, discute delle possibili ragioni per questa assenza e contestualizza i pochi riferimenti esistenti in articoli e libri sulla fantascienza italiana. Questa sezione non tratta solo gli anni Sessanta e Settanta, ma anche la scarsa presenza della fantascienza femminile nell’editoria italiana, e la mancata attenzione per la fantascienza femminile in riviste e libri accademici italiani e esteri. La seconda parte dell’articolo intende aprire uno spazio di discussione sulla fantascienza femminile attraverso una lettura comparata di due libri di fantascienza, The Word for World is Forest (1972) della scrittrice americana Ursula K. Le Guin e Esperimento donna (1979) dell’italiana Gilda Musa. I due libri, apparsi durante la seconda ondata femminista, esplorano tematiche quali i ruoli di genere, la guerra e il colonialismo, e il rapporto dell’uomo con l’ambiente.
Keywords: Gilda Musa, Ursula K. Le Guin, fantascienza italiana, donne scrittrici, fantascienza femminista