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Conveying (postcolonial) African presence in Italian literature: pedagogical dossiers in La promessa di hamadi and La mia casa è dove sono
Abstract
In questo saggio si esamina l’evoluzione del romanzo-manuale Afro-italiano attraverso l’analisi di due lavori pubblicati a distanza di vent’anni l’uno dall’altro, La promessa di Hamadi (1991), di Saidou Moussa Ba e P.A. Micheletti, e La mia casa è dove sono (2012), di Igiaba Scego. Il testo di Ba e Micheletti è un tentativo unico nel suo genere di mediare la presenza di nuovi migranti dall’Africa e vede la collaborazione di un migrante africano e un linguista con esperienze di redazione di manuali scolastici su problemi sociologici. Il volume contiene un significativo dossier pedagogico sulla migrazione e sulla presenza africana in Italia. Pubblicato originariamente nel 2010, La mia casa è dove sono di Scego contiene invece solo una serie limitata di tali materiali paratestuali. Una riedizione del 2012 del testo di Scego, tuttavia, venne pubblicata con una corpus significativamente ampliato di materiali supplementari. Io qui analizzo la struttura e natura di tali materiali, confrontandoli con quelli usati da Ba e Micheletti e concentrandomi sui riferimenti a colonialismo, razzismo e Africa nell’Italia contemporanea. Sostengo che il testo di Ba e Micheletti, pur concentrandosi sul razzismo italiano, considera però il passato coloniale di altre nazioni (quali la Francia o il Sudafrica). Scego, al contrario, insiste sulla storia dell’Italia come nazione colonizzatrice, focus che viene poi intensificato nel paratesto pedagogico dell’edizione 2012. Scego e collaboratori insistono anche sulle abilità letterarie della scrittrice italo-africana e ne esaltano la versatilità nell’ impiego dell’Italiano; facendo inoltre un uso della tecnologia che sarebbe stato invece del tutto insperabile per un lavoro realizzato vent’anni prima.
Keywords: Africa, Europe, Postcolonial, literature, education