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The ‘third space’ in Luigi Capuana’s Gli americani di Ràbbato
Abstract
Il romanzo di Luigi Capuana Gli americani di Ràbbato (1912) suscita interesse per la sua trattazione di ciò che Homi Bhabha definisce il ‘Third Space’, cioè il luogo di incontro di diverse culture che dà forma ad un’identità ibrida. Il saggio illustra come Il romanzo mostri la creazione di soggetti di cultura ibrida sia a New York che a Ràbbato in Sicilia, attraverso le vicissitudini della famiglia Lamanna. A New York, dove i rabbatani emigrano en masse sedotti dalle immagini dell’America – costruita dagli emigrazionisti come ‘terra della cuccagna’ – i siciliani, acquisiscono, per la prima volta dall’unità d’Italia, un’identità italiana, e, in un secondo tempo, anche una italo-americana. A Ràbbato, invece, il ritorno degli emigrati – cambiati dall’esperienza americana, tanto da fargli acquisire il soprannome di ‘americani’ – finisce per influire sulla cultura e urbanistica locale, modificandole visibilmente. Il contributo sottolinea come Capuana, attraverso le parole del dottor Liardo, sembri auspicare la creazione di una classe sociale nuova, influenzata dallo spirito del self-made man acquisito dai rabbatani negli Stati Uniti, che possa sostituire la classe dei ‘galantuomini fannulloni’. In questa analisi si evidenzia come da Gli americani emerga così un’immagine dell’emigrazione sia come fenomeno ineluttabile per la Sicilia – che il progetto di unità nazionale aveva reso economicamente emarginata e subalterna al Nord – e per i siciliani, già etichettati ‘razza maledetta’ dal discorso nazionale; e sia anche come fenomeno necessario per trasformare i siciliani in italiani, cioè per portare a termine il progetto nazionale che oltre a ‘fare l’Italia’ avrebbe dovuto ‘fare gli italiani’.
Keywords: Third space, hybrid identity, Sicilian peasants, galantuomini, emigration, race