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From diversity to new identity: Illness as process in Giorgio Pressburger’s writing


KG Abelman

Abstract

La malattia è generalmente stigmatizzata perché relega la persona malata in un mondo di quarantena dove la sua ‘diversità’ e ‘alterità’ vengono limitate per non contaminare la società. Sono queste immagini di pregiudizio, espresse attraverso strutture sociali e letterarie, che Pressburger sembra voler affrontare e neutralizzare con l'idea di nuova identità tramite la metafora della malattia. Non tutti i protagonisti de La legge degli spazi bianchi (1989) riescono a superare il senso del male e il fatalismo punitivo e divino spesso conferito alla sofferenza letteraria. Sotto quest'aspetto negli scritti di  Pressburger troviamo la tendenza di cercare nuova illuminazione, e nuova o
ritrovata identità nella malattia,cioè da ciò che Susan Sontag chiama ‘il lato notturno della vita’.

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eISSN: 2225-7039
print ISSN: 1012-2338