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«Une espèce de sanctuaire»: Paul Claudel e l’incontro col Giappone ne L’oiseau noir dans le Soleil Levant
Abstract
L’articolo intende indagare il rapporto di Paul Claudel con il Giappone per come si configura nei testi della sua raccolta di prose L’oiseau noir dans le Soleil Levant (1929), frutto della sua esperienza di sei anni nel paese come diplomatico. Vi si mette in luce la sorprendente consonanza avvertita da Claudel tra il suo pensiero cristiano e l’atteggiamento diffusamente mistico della società giapponese, ricollegandosi alla centralità del rapporto con la natura. Allo stesso tempo si sottolineano le distanze che permangono oltre ogni volontà di comprensione interculturale, evidenti ne La maison d’Antonin Raymond à Tokyo, dove si dice che per rendere abitabile una casa giapponese, nonostante tutti i suoi pregi, è necessario prima estirparne i numerosi «inconvénients».
English title: «Une espèce de sanctuaire»: Paul Claudel and the meeting with Japan in L’oiseau noir dans Soleil Levant
This article wants to investigate the relationship between Paul Claudel and Japan as if it is sketched into his collection of prose L’oiseau noir dans le Soleil Levant (1929), product of his six years long experience into the country as diplomatic. It is highlighted the surprising agreement perceived by Claudel between his own Christian thinking and the mistical behavior of Japanese society, reconnecting to the central role of Nature. At the same time it’s underlined the distance that remains beyond any will of intercultural comprehension, and that it is specially evident in La maison d’Antonin Raymond à Tokyo, where it is said that to make a Japanese house comfortable, although it has many merits, it is necessary to remove numerous «inconvénients».